Le oltre 200 vertenze promosse da altrettanti lavoratori che, prima del 2012, hanno prestato la propria opera per la Fondazione Petruzzelli con contratti a tempo determinato, pesano ora sull’ente come un macigno sospeso da un laccio da scarpe e rischiano di schiacciarla da un momento all’altro. Le prime 21 sono state vinte dai lavoratori è con tutta probabilità avranno lo stesso esito le centinaia rimanenti.

Al Consiglio di Indirizzo della Fondazione, tenutosi questa mattina, insieme ai consiglieri, il presidente Carofiglio e il sovrintendente Biscardi, hanno preso parte anche il sindaco di Bari Decaro e il presidente della Regione Emiliano, in qualità di soci fondatori come Comune di Bari e Regione Puglia.

In questi giorni si sta provvedendo a una prima stima del danno economico che queste cause di lavoro potrebbero portare alla Fondazione. Le prime 21 sono già state vinte dai lavoratori, ma in totale si parla di più di 200 vertenze e, se Il Petruzzelli dovesse perderle tutte, arriverebbe ad avere una pianta organica di più di 300 unità, posto che adesso è fissata dal Ministero a 130 unità. A una prima stima, il danno economico ammoterebbe a circa sette milioni di euro, considerando che tutti i lavoratori si ritroverebbero immediatamente assunti, con tutto ciò che comporta dal punto di vista

A questo punto il Consiglio di Indirizzo si sta muovendo anche per cercare di capire come affrontare la situazione, tutelando tanto i lavoratori presenti, quanto tutti quelli che stanno vincendo le cause, dal momento che a tutti gli effetti di legge anche questi ultimi hanno gli stessi diritti. Volendo scongiurare a tutti i costi la possibilità di un licenziamento collettivo e posto che l’età media dei lavoratori è di 35 anni, che non permette prepensionamenti o misure simili, l’idea più immediata è l’istituzione di un fondo di garanzia.

Proprio in vista di questa situazione, e forse in maniera un po’ tardiva, in sede di Consiglio si è affrontato il tema dell’approvazione della regolamentazione delle assunzioni, aspetto che in fondazione manca, ma ancora non si è venuti a capo di nulla.

In un comunicato congiunto, Emiliano e Decaro hanno fatto sapere: “Data la complessità della questione, che potrebbe avere riverberi negativi sull’esistenza stessa della Fondazione, riteniamo necessario avviare un confronto con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali che esercita la vigilanza sulle fondazioni lirico-sinfoniche (ai sensi del D.lgs 367/1996), anche perché, oltre alle questioni di natura finanziaria, potrebbe essere necessario un intervento sul piano normativo”.

Dalla Fondazione non rilasciano dichiarazioni, anche se in Consiglio di Indirizzo il presidente Carofiglio ha espresso rammarico per questa situazione che rischia di mettere in discussione l’esistenza stessa della Fondazione Petruzzelli, proprio adesso che rialzava la testa.