L’articolo della settimana scorsa, in cui denunciavamo il clima di caccia all’uomo che si respira alla Bosch, la fuga degli operai dai sindacati e il comportamento filo aziendalista della maggior parte dei sindacalisti, il ricorso a una solidarientà niente affatto solidale, ha scatenato il putiferio.

Per giorni non si è parlato d’altro nello stabilimento. Ieri, tranquillo sabato di paura a scorrimento, senza straordinario e costretti al più classico dei “sì, badrone” per evitare ritorsioni, tra le 13.30 e le 14.00 siamo andati davanti ai cancelli della sede Bosch, alla zona industriale di Bari, per raccogliere le voci degli operai. Fughe, silenzi, ma anche tante conferme rispetto a ciò che avevamo denunciato: “Non avete scritto cazzate”.

La cosa più sconvolgente di questa vicenda, però, è il silenzio dei sindacati, intanto degli RSA chiamati in causa (ai quali rinnoviamo l’invito al chiarimento), ma anche dei segretari provinciali e regionali dei confederali, che da un lato rivendicano il rinnovo del contratto nazionale; dall’altro tacciono su questa grave situazione.

Per quanto ci riguarda, continueremo a stare sull’argomento per evitare il nemico più pericoloso: il silenzio. E se Maometto non va dalla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto.