Tra i più preparati critici della storia dell’arte, anche Vittorio Sgarbi ha voluto dire la sua sul restyling di via Sparano, a Bari, esprimendosi in particolare sull’idea di eliminare tutte le palme dalla strada più famosa dello shopping barese.

Inizialmente il famoso saggista, che prossimamente sarà a Bari per questo motivo, aveva attaccato erroneamente il Comune di Bari, accusandolo di azioni scellerate. Posizione comunicata da Sgarbi anche via Facebook. Ma una telefonata del sindaco Antonio Decaro lo ha costretto a tornare sui suoi passi, eliminando quel post dai social perché, a quanto pare, la decisione di sradicare quelle splendide piante viene direttamente dalla Sovrintendenza.

Abbiamo sentito Vittorio Sgarbi al telefono. Resta fermo sulla sua posizione. Le palme non vanno eliminate e, secondo quanto comunicatoci, anche una parte della Sovrintendenza è d’accordo con lui. Ecco le parole del critico d’arte, ex deputato e professore universitario.

Sono palme non colpite neanche dal punteruolo rosso. Quindi sane. Eliminarle tutte è il modo per costituire una progettazione funeraria, triste, alla vitalità della natura. Il progetto sulla nuova via Sparano è inqualificabile.

Mi ha chiamato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e mi ha sottoposto una questione che mi ha indotto a rivedere il mio intervento molto irruento su Facebook, perché io ho attribuito al Comune una responsabilità che non ha e che, invece, è tutta della Sovrintendenza. Quindi occorre che il Ministero riveda le autorizzazioni che la Sovrintendenza ha dato, e quella richiesta ridicola e grottesca di togliere le palme.

Se all’architetto fosse stato concesso di lavorare senza eliminare le palme, allora si poteva cominciare a discutere. Partendo però dall’esistente, facendo un minimo di pulizia, di ordine. Eliminare le palme è una cosa intollerabile. È un’azione criminale. E c’è una parte di Sovrintendenza che è d’accordo con me. Il progetto nasce da un diktat sbagliato. Occorre adesso che il Ministero assuma una posizione arbitrale“.