La Cassa Prestanza è una specie di salvadanaio istituito nel 1927 dal Comune di Bari in favore dei dipendenti comunali. Lo scopo istituzionale della stessa è di concedere agli iscritti sovvenzioni, borse di studio, forme di assistenza e anche un premio di buonuscita. Fin qui, tutto normale. Ma c’è un però.

“Attraverso un atto deliberativo ci siamo accorti che il Comune di Bari nell’ultimo triennio ha stanziato per la Cassa Prestanza 500mila euro all’anno – spiega Sabino Mangano, consigliere comunale Movimento 5 Stelle -. Soldi inseriti a bilancio nella voce del welfare. Di fatto una specie di Robin Hood al contrario: soldi tolti ai poveri, per darli a chi di certo povero non è”.

“A questo punto abbiamo bloccato tutto e abbiamo fatto un esposto alla Corte dei Conti – continua il pentastellato -, ma nonostante questo sta per succedere qualcosa di paradossale. Abbiamo visto che nel bilancio di previsione il Comune di Bari ha nuovamente inserito delle quote per la Cassa Prestanza, nonostante nessuno si sia ancora pronunciato sulla legittimità di questa pratica”.

“Abbiamo chiesto di destinare quel danaro ad azioni che riguardino veramente il welfare – conclude Mangano -, per questo, al precedente esposto, allegheremo nuove documentazioni. Nella speranza che la Corte dei Conti possa pronunciarsi quanto prima. Soprattutto prima che un bilancio che a questo punto può diventare assolutamente fuori legge, venga approvato”.