Dopo la figuraccia di giovedì scorso, con tanto di “inquietante” sms piccato del sindaco ai consiglieri assenti in aula, la notte scorsa in Consiglio comunale è passato l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. Quindici ore di confronto e scontri tra maggioranza e opposizione, che ha continuato a richiedere la verifica del numero legale ogni qual volta dall’altro lato qualcuno si allontava dall’aula.

Le delibere all’ordine del giorno erano quelle relative a Tari, Tasi e Imu. Riduzione della Tasi da 33,8 milioni di euro, grazie al fatto che il governo ha abolito il balzello per la prima casa. Il risparmio medio per i baresi è di circa 450 euro a famiglia.

Ridotta l’Imu sulla seconda casa, con la previsione di una riduzione del 50% per gli immobili concessi in comodato d’uso ad un parente entro il primo grado e del 25% a chi affitta immobili attraverso contratti agevolati.

Ma la questione più spinosa, quella su cui è insorta l’opposizione, è certamente quella relativa alla Tari, la tassa sui rifiuti. L’aumento è compreso tra il 7,62 e il 13,33% per i privati cittadini e dell’11% per quelle che vengono considerate utenze non domestiche, come attività commerciali, ospedali, pescherie, bar, scuole, associazioni musei, scuole, università. L’aumento, a detta del sindaco, è stato necessario in considerazione della riduzione del numero di contribuenti rispetto al 2013. Bari ha registrato una diminuzione di 5.425 utenze domestiche e 1.050 commerciali. La conseguenza è questa: chi resiste paga di più. Non solo. Nell’area Metropolitana di Bari sono state chiuse tutte le discariche previste nel piano regionale dei rifiuti. In questo modo il costo del conferimento è aumentato fino a 110 euro a tonnellata.

Nuclei familiari con reddito inferiore a 5000 euro; formati da 6 o più persone con reddito inferiore a 25.000 euro e composti da ultra ottantenni con reddito inferiore a 10.000 euro non pagano la Tari. Riduzione del 25% per le famiglie che risiedono nei quartieri in cui la differenziata supera il 50%.

“Quest’anno i baresi pagheranno 33,8 milioni di euro in meno di tasse comunali – dichiara il sindaco Decaro -, nonostante gli aumenti delle aliquote Tari: questo è un dato di fatto. Le  agevolazioni previste su tutte le imposte assicurano ancora una volta la nostra attenzione alle fasce più deboli della popolazione perché è giusto che chi ha un reddito basso non paghi nessuna imposta. In questi mesi ci impegneremo a controllare e migliorare il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in modo che i baresi vedano riconosciuti i loro sacrifici in una città pulita”.

Speriamo non sia l’ennesimo slogan.