Scava scava, prima o poi qualcosa la trovi. Dopo aver denunciato un ricorso eccessivo al lavoro interinale – ammesso dallo stesso presidente Roberto Gargiuolo – e qualche consulenza sospetta, apprendiamo nuovi particolari dei quali chiediamo ancora conto al numero uno della STP. L’azienda ha deciso di ignorare le nostre segnalazioni, ma soprattutto una multa dell’Ispettorato del Lavoro di un paio d’anni fa: 30mila euro proprio per l’eccessivo ricorso agli interinali.

C’è un ricorso al TAR della Puglia, ma evidentemente non siamo gli unici ad aver visto qualcosa di anomalo rispetto a questa pratica. Anche in barba al buon senso sono stati confermati gli interinali anche negli uffici e probabilmente resteranno anche per i servizi di portierato. Scopriamo anche – fosse confermato sarebbe di una gravità assoluta – che a uno di questi lavoratori è stato permesso di movimentare autobus nel parcheggio aziendale pur non avendo la patente di guida prevista e che poi sia stato messo a fare il controllore. Ma i soci e le istituzioni dove sono?

Dalla visura camerale della STP emerge che al presidente competono esclusivamente le funzioni di rappresentanza legale e competenze quale membro all’interno del Consiglio di amministrazione. Non si spiega, dunque, non avendo alcuna delega operativa, come mai Gargiuolo firmi direttamente atti riguardanti la richiesta di assunzioni (seppure a tempo determinato), i contratti, l’autorizzazione al pagamento di certe fatture e gli incarichi per la consulenza di forniture e servizi.

E proprio sulle consulenze assegnate senza un avviso pubblico che si concentra un altro pezzo importante della nostra inchiesta giornalistica. Come già segnalato in precedenza, l’articolo 3 del regolamento per il conferimento di incarichi di collaborazione (approvato dal Cda il 16 dicembre 2008 e modificato il 21 dicembre del 2012), prevede avviso di ricerca sul sito aziendale anche per incarichi inferiori ai 40mila euro. Sembra, però, che questa non sia una pratica cara all’azienda pubblica e che molti consulenti, a vario titolo dal 2014, siano stati scelti non per selezione, ma per vicinanza a questo o a quel consigliere o dirigente.

Facciamo qualche esempio. Non ci risulta che Caterina Alesina, per fare la consulente alla comunicazione, abbia sostenuto una selezione, ma che il suo merito fosse stato quello di essersi occupata della comunicazione del Movimento Schittulli. Neppure il consulente in materia di contabilità, lo studio Piscitelli (manco a dirlo di Trani), sembra sia stato sottoposto a una selezione pubblica, così come Marco Strippoli, il consulente in materia di polizze asscurative. Il consulente in materia di relazioni sindacali, poi, il dottor Ceci, è un ex membro del Cda. Non troviamo traccia – ma possiamo sbagliare – delle selezioni alle quali sono stati sottoposti la Venicecom srl, per la consulenza nel settore dell’IT e la dottoressa Cierzo, che si occupa di Anticorruzione. Nonostante avessimo auspicato una selezione per il nuovo responsabile del servizio di protezione e prevenzione, non sembra ce ne sia traccia nell’affidamento alla Progetto Lavoro di Barletta.

Ci sono anche dei casi limite e non vorremmo si trattasse di consulenti che possano esserlo stati o siano ancora consulenti dell’imprenditore Roberto Gargiuolo. Un caso su tutti è rappresentato dall’incarico di 32mila euro (preso dal sito aziendale nella sezione amministrazione trasparente del 29.2.2016) all’avvocato tranese Antonio Torelli. per la compravendita dell’immobile del valore di 270mila euro. Non le sembra un tantino esagerato? Si tratta forse dell’immobile di recente acquisizione dove sarà trasferita la rimessa dei bus di Trani? Aspettiamo le sue risposte a queste e ad un altro mucchio di analoghe domande.

Intanto chiudiamo quest’altro capitolo del viaggio nella gestione della STP con un aspetto particolare: gli straordinari. Secondo qualcuno sarebbero state autorizzate un centinaio di ore di straordinario ad alcuni dipendenti, discriminandone altri, in particolare all’autista dell’amministratore e ad alcuni lavoratori dell’area tecnica, pare grazie all’indulgenza dell’ingegner Moramarco e del dottor Cavallo. Probabilmente c’era davvero bisogno di quelle prestazioni, ma ci faccia capire: si ricorre agli straordinari o agli interinali per sopperire alla mancanza di personale? Qual è la strategia aziendale? Non sembra essercene una precisa.

L’ultima domanda la rivolgiamo al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, al sindaco di Bari e sindaco dell’Area Metropolitana barese, Antonio Decaro, e più in generale ai soci dell’azienda e alla politica locale: tutto questo sembra anche a voi normale e frutto di un’oculata gestione aziendale, come precisato già in due occasioni dal presidente Gragiuolo? Sarà anche vero che dopo l’approvazione del bilancio il management sarà liquidato, ma nel frattempo l’aria del ciambotto resta. Dal canto nostro, come sempre, restiamo a disposizione di chiunque abbia qualcosa da dire in merito, ma soprattutto in attesa della convocazione del presidente Gargiuolo che sulle questioni sollevate ci aveva assicurato la possibilità di intervistarlo.