“Gargiuolo mi ha chiesto scusa solo perché l’ho minacciato di querela”. A rispondere al presidente della STP è l’ex autista, diretto interessato. Francesco Ricci, che più volte aveva protestato per un concorso giudicato illegittimo, non le manda a dire a Gargiuolo.

“Mi ha risposto con una lettera scritta a macchina, senza metterci la firma. Mentre io ci metto sempre la faccia. Ho chiesto a tutti i Consiglieri d’Amministrazione l’annullamento del concorso, perché falsato già da quando è stato bandito. Ho interessato per la dodicesima volta la Procura della Repubblica e nessuno mi ha mai risposto”.

Per Ricci Gargiuolo dice la verità a modo suo sull’azienda. “Per quanto riguarda gli interinali dicono che la STP non poteva assumere perché non si sapeva se entro la fine del 2013 le concessioni venivano rinnovate o meno. Questo però non ha impedito all’azienda di indire altri concorsi e altre gare d’appalto. Anzi, la pianta organica è stata allargata ben quattro volte”.

Altro oggetto di discussione è quello legato alle parentele. “Mio figlio ha provato a entrare in azienda. È arrivato sedicesimo su sedici. Poi ha fatto una prova di recupero, senza che fosse scritto da nessuna parte, senza che ci fosse una legge in merito. E hanno preso una persona che si è piazzata tra i primi quindici, buttando fuori mio figlio”. E sembra che Ricci abbia anche indovinato cinque nuovi assunti nella STP, riconoscendo una serie di parenti di gente che ha già un ruolo nell’azienda”.

Come già successo nell’Amtab con il direttore generale Lucibello, pare che anche Gargiuolo vada in giro con un’auto aziendale e con tanto di autista. “Quest’ultimo è stato preso dall’interno dell’azienda ed è sempre a sua disposizione per gli spostamenti. Mi risulta che i due figli dell’autista siano anche assunti in STP.”