Il piano di rilancio dell’Amtab sulla base del quale venne decisa la ricapitalizzazione dell’azienda per 10 milioni di euro era sbagliato e inattuabile. A dirlo è il direttore generale della municipalizzata Francesco Lucibello, finalmente ascoltato in sede di commissione trasparenza del Comune, davanti ai vari consiglieri. Senza girarci troppo intorno, la notizia di oggi è questa, al di là delle singole questioni tecniche, organizzative, economiche, finanziarie e sindacali che riguardano l’Amtab, su cui i membri della commissione lo hanno sollecitato. Un piano industriale da cui Lucibello prende le distanze e su cui si scateneranno le polemiche politiche in consiglio comunale. Tutto nero su bianco, messo nei verbali di una seduta fiume durata quasi due ore.

Tantissimi gli argomenti, a partire dall’officina, macchia nera dell’azienda come rilevato dagli ispettori del ministero delle Finanze e dallo Spesal, che ha multato gli ex presidenti Lepri Gallerano e Binetti per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, officina per cui in Amtab si sta battendo la strada del fitto di ramo d’azienda, per dare in affidamento esterno tutto il settore. Si è parlato di relazioni sindacali, giunte alla rottura tanto che oggi i rapporti sono gestiti in maniera unilaterale anche se, ci tiene a sottolineare Lucibello, nessun lavoratore ha perso un centesimo di salario perché, a suo dire, non sono state toccate le competenze accessorie. Su questo, ci aspettiamo di sentire cosa ne pensano gli autisti.

Intervistato, Lucibello difende il suo operato, a sentirlo pare che in Amtab stia andando tutto per il meglio, eppure, a un anno e due mesi dall’inizio del suo mandato, gli autobus continuano a rompersi e i baresi a essere scontenti.