In un comunicato a firma del segretario generale pugliese, Massimo Mincuzzi, la Fials pone l’accento su quanto il piano di riordino sanitario, presentato al policlinico dal governatore Emilano, rimanga, nei fatti, ancora oscuro.

E’ del tutto evidente che ancora oggi non sia disponibile e fruibile il vero piano di riordino della rete ospedaliera della Puglia. Abbiamo assistito alla illustrazione delle slides, già pubbliche sul sito web della Regione Puglia,  messe a punto dal Direttore del Dipartimento dott. Gorgoni, che sono solo l’elencazione degli adempimenti imposti dalla vigente normativa nazionale, DM 70 e Legge di stabilità 2016.

Pur condividendo le doglianze riportate nel documento a firma delle 14 sigle sindacali della’area medica ospedaliera, in ordine ad uno strutturato confronto preventivo sul piano, auspichiamo che a seguito della nota di risposta alle OO.SS. mediche, inoltrata ieri dal Presidente Emiliano si possa recuperare in tempi brevi un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Non è un caso infatti che anche per i sindacati dell’area di comparto, siano previste, sulla base di un protocollo per le relazioni sindacali, recepito con deliberazione della Giunta Regionale del dicembre 2005, apposite sessioni di confronto in sede regionale su tale fondamentale materia.

La FIALS/CONFSAL da sempre a difesa del Servizio Sanitario Nazionale, nella sua accezione di servizio universale, equo e solidale, pur riconoscendo le difficoltà determinate ancora oggi da astruse e non più comprensibili formule di riparto del Fondo Sanitario Nazionale, che penalizzano oltre modo le regioni come la Puglia. La qual cosa è stata ancora una volta ribadita  in occasione dell’incontro presso la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome con il Presidente del Comitato di Settore Garavaglia, lo scorso giorno 24.

E’ del tutto evidente che la realtà dei fatti ci consegna un dato della spesa sanitaria pugliese che nel 2014 è stata di 7,1 mld di euro, mentre a parità di popolazione la Regione Emilia Romagna ne ha potuti spendere ben 8,7 .

Caso a parte è quello del personale, altrettanto allarmante, atteso che il blocco del turnover determinato dal Piano di Rientro 2011/2013, ha determinato per il S.S.R. la perdita di circa 3.500 addetti. Ed infatti già nel 2012 la Puglia registrava un numero di unità di personale sanitario pari a 89,6 addetti ogni 10mila abitanti, mentre la Regione Emilia Romagna, molto simile alla puglia per numero di abitanti,  registrava un dato pari a 133,5 addetti ogni 10mila abitanti.   

Riteniamo pertanto che sia necessario uno specifico  approfondimento di merito sulla proposta di piano di riordino della rete ospedaliera della Puglia che a tutt’oggi non è ancora pubblico e che dovrebbe essere licenziato nella Giunta Regionale di lunedì prossimo.

Per quanto ci riguarda allo stato attuale non abbiamo elementi di conoscenza di un’analisi completa dei dati relativi ai fabbisogni di domanda di salute dei cittadini pugliesi, evidenziati per singola provincia. Così come non è dato conoscere gli elementi relativi alla produzione di prestazioni sanitarie del SSR.

Parimenti non è dato conoscere allo stato attuale se il piano di riordino preveda un adeguamento del numero dei posti letto del S.S.R. all’indice percentuale  previsto dalla vigente normativa nazionale ed alla garanzia di tale indice nelle singole provincie della Regione Puglia.

Auspichiamo che la prossima settimana sia possibile conoscere i contenuti del piano di riordino, che necessariamente devono tenere in considerazione la circostanza che il S.S.R. in Puglia è organizzato con strutture ospedaliere pubbliche e private e pertanto non si possa discutere, come pare sino ad oggi sia stato fatto, solamente del riordino dei soli ospedali pubblici.

La FIALS/CONFSAL Puglia esprime inoltre forti perplessità sulle dichiarazioni riportate dagli organi di informazione, ovvero  che la disattivazione e/o riconversione di 9 ospedali pubblici possa liberare risorse umane, che se opportunamente trasferite nelle strutture ospedaliere con forti carenze di personale, possa risolvere i problemi atavici degli ospedali pugliesi. Ma se questa fosse la strada da percorrere sicuramente non si potrebbe potenziare contestualmente l’offerta dei servizi sanitari territoriali, anch’essi cronicamente carenti ed ai quali non verrebbero dirottate risorse di personale a seguito delle dismissioni e/o riconversioni.

La verità che ci consegnano sempre più spesso gli organi di informazione è quella del “grido di dolore” di operatori e pazienti costretti ad essere sempre più spesso allettati in barella in mezzo alle corsie, in mezzo alle stanze di degenza o nei Pronti Soccorso.

Per non parlare della lunghezza interminabile delle liste di attesa, che di fatto costringono sempre più spesso i cittadini pugliesi a sopperire alla mancata fruizione delle prestazioni sanitarie in tempi adeguati, attraverso l’acquisto di prestazioni sanitarie a pagamento, o nei casi peggiori, come osservato dalla recente indagine ISTAT, a rinunciare alle cure, con scosti sociali facilmente immaginabili.

Non si comprende infine per quale motivazione, nonostante l’investimento della Regione Puglia per lo studio realizzato dal S. ANNA di Pisa, ancora oggi non vengano evidenziati i nomi delle strutture ospedaliere destinate alla chiusura.

La FIALS è sicura che il Presidente Michele Emiliano saprà al più presto recuperare spazi di confronto specifici con le OO.SS. del comparto sanità ed esprime comunque grande apprezzamento per la positività  dell’iniziativa di confronto odierna, che ha messo in relazione tutti gli stakeholders interessati, sindaci, consiglieri regionali e comunali, organizzazioni sindacali, Ordini e Collegi delle professioni sanitarie e mediche. Riservandosi di fornire osservazioni di dettaglio sul piano di riordino dopo la sua approvazione, atteso che il Presidente Emiliano ha evidenziato che nessuna decisione è da considerarsi definitiva, ma suscettibile nel prossimo futuro di opportune modifiche, qualora necessarie.  

massimo mincuzzi, Segretario Generale