Gli operatori della Sercorato, l’associazione che gestisce la postazione 118 di Corato, proprio non ne vogliono sapere di trasferirsi nell’ex camera mortuaria dell’ospedale. Sabato mattina c’è stata la protesta, a cui è seguita la provocazione. I componenti dell’associazione, infatti, preferiscono restare nel camper in dotazione alla Sercorato piuttosto che andare a volgere quotidianamente il proprio lavoro nella struttura dell’ex obitorio, solo perché lo impone l’Asl.

Come fa sapere il presidente di Sercorato, Fedele Tarantini, prima di poter essere occupate quelle stanze hanno bisogno di essere sanificate. Tutto l’impianto dell’intero ambiente deve essere messo a norma e i pavimenti in cemento, che nel tempo hanno assorbito 40 anni di liquidi biologici, come il sangue dei cadaveri, devono essere bonificati. “Stiamo sottovalutando l’elemento psicologico – sottolinea Tarantini – perché non tutti vogliono mettere piede in un obitorio. Addirittura qualcuno sta decidendo di dimettersi perché là dentro non ci vuole stare. E comunque va rimesso a nuovo, perché è cambiata la destinazione d’uso. Ci saranno vivi, niente più morti”.

Dopo la protesta, gli operatori del 118 hanno deciso di usare il camper in dotazione all’associazione come sede temporanea per svolgere il loro lavoro, aspettando altre risposte dalla Asl. È solo una provocazione, ma conoscendo la determinazione del presidente Tarantini, è anche possibile che quella struttura mobile diventi una postazione fissa, almeno fino a quando non ci saranno riscontri positivi sulla sanificazione dell’ex camera mortuaria.