«Il 2016 è iniziato con un vero e proprio assedio nei confronti degli amministratori locali. In particolare al Sud e con cifre preoccupanti nel Nord-Est d’Italia. Siamo molto preoccupati e lo abbiamo denunciato in diverse sedi istituzionali e pubbliche». A parlare così è Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico.

In poco più di un mese, dal 1° gennaio al 7 febbraio, Avviso Pubblico ha registrato 30 atti intimidatori nei confronti di amministratori locali. In questa triste graduatoria la Puglia si piazza al poco invidiabile terzo posto, dopo Calabria e Sicilia, con due episodi in provincia di Bari, due in provincia di Brindisi e una nella provincia di Taranto,

«Le donne e gli uomini che amministrano pro-tempore le loro comunità avendo come punto di riferimento la Costituzione non possono e non devono essere lasciati soli. Chiediamo al Governo di mettere in atto tutte le misure di sicurezza possibili e al Parlamento di esaminare e approvare rapidamente le proposte di legge avanzate dalla commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dalla senatrice Doris Lo Moro. Non è più accettabile questa serie di attacchi sempre più frequenti e pericolosi nei confronti degli agli amministratori locali e non è più tollerabile l’impunità di chi compie questi gesti vili e criminali. Chi sa parli, i cittadini denuncino quello che hanno visto o sentito alle autorità. Quando si colpisce un amministratore pubblico – conclude Montà – si colpisce un’intera comunità, un’istituzione, non una singola persona».

I casi di intimidazione e minacce, registrati in 9 regioni, si distribuiscono per il 70% al Sud; 27% al Nord; 3% al Centro. In particolare, 30% in Calabria; 17% in Puglia, Sicilia e Veneto 7% in Lombardia; 3% in Emilia Romagna, Campania, Lazio, Sardegna.