Bene preferire cibi non raffinati, quindi farine integrali, o il burro alla margarina. Niente bibite gassate e occhio alle etichette, su cui da dicembre 2016 sarà obbligatorio scrivere anche la presenza di allergeni. I polifenoli del vino e dell’olio extravergine d’oliva sono un toccasana. La carne rossa o la torta della nonna non fanno male, ma ovviamente, è bene non abusarne.Prestare attenzione all’origine degli ingredienti: un pesce proveniente da mari ad alto contenuto di mercurio fa male quanto un pollo allevato con estrogeni. Ma questo non deve creare allarmismi: il consiglio degli esperti è quello di tornare a mangiare come i nostri nonni: seguendo una dieta mediterranea che abondi di cereali, frutta e verdura e che non si neghi gli zuccheri e le carni ma con moderazione.

Ruolo importante, in tutto questo, è svolto dall’informazione, prova ne è l’inversione di tendenza registrata negli Stati Uniti, dove una massiccia campagna di informazione sul giusto utilizzo del cibo sta abbassando il tasso di obesità, a differenza di quanto avviene in Italia, culla della dieta mediterranea, dove la patologia è in aumento e la Puglia è seconda nella classifica dell’obesità infantile.

È quanto emerso dalla seconda giornata dell’evento “Siamo ciò che Mangiamo? L’alimentazione da 11 e lode“, organizzata da Ipersimply Apulia Distribuzione e associazione Pugliachevai. A rispondere alle domande dei consumatori Raffaelle Gadaleta, ricercatrice nutrigenomica a Londra e Bari, Michele Troiano, dirigente veterinario Asl di Bari per le ispezioni sugli alimenti, e la tecnologa alimentare Fausta Lovero.

Al vincitore del concorso sulla migliore piramide alimentare, riservato agli alunni delle scuole elementari, è stata consegnata una bicicletta e un buono spesa da 20 euro. Il messaggi degli esperti è chiaro: non bisogna demonizzare il cibo e attenti ai falsi miti e al fai da te.