La richiesta di rinvio a giudizio per Franco Mele, capo del reparto tecnico luci e fonica del teatro Petruzzelli, non lascia indifferenti il deputato M5S Giuseppe Brescia, membro della VII Commissione Cultura, ed il consigliere regionale M5S Gianluca Bozzetti, vicepresidente della VI Commissione: “Apprendiamo dagli organi di stampa che i nostri timori riguardo alla scarsa trasparenza nella gestione dei bandi del Petruzzelli erano purtroppo più che fondati”.

“Solo alcuni giorni fa avevamo depositato una interrogazione al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo – dichiara il deputato barese che da tempo sta indagando su alcune dinamiche poco chiare relative alla gestione del teatro barese – per verificare la trasparenza delle procedure per la selezione di ditte appaltatrici per la fornitura a noleggio del materiale illuminotecnico e del service audio”.

“Altrettanto – prosegue il consigliere Bozzetti – ci apprestiamo a fare in Regione chiedendo lumi ad Emiliano e all’assessore Capone”. Dai bilanci a consuntivo pubblicati sul sito della Fondazione sembrerebbe infatti che nel corso degli anni la Fondazione abbia speso molti più soldi nel noleggio piuttosto che nell’acquisto di materiali e attrezzature illuminotecniche o impianti audio.

“Un modo di agire inammissibile –  secondo i pentastellati – dalla riapertura del Teatro Petruzzelli nel 2009 la Fondazione ha continuamente impiegato i “contributi pubblici” versati dallo Stato (FUS), dalla Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Bari per il noleggio delle apparecchiature e degli impianti luci e audio. L’acquisto di una parte delle attrezzature avrebbe ovviamente consentito alla Fondazione di creare un patrimonio di beni materiali proprio rappresentando un vantaggio economico non indifferente.”

Ulteriori dubbi, nascerebbero dal fatto che la Fondazione avrebbe agito ogni anno frazionando il servizio luci e fonica in più bandi per all’allestimento di un solo spettacolo o relativamente a un semestre dell’intera stagione sinfonica, mantenendo il costo dell’appalto sotto soglia rispetto alla normativa vigente, “il che farebbe nascere il sospetto – prosegue Brescia – che questo modo di procedere servisse proprio a garantire un affidamento diretto o cottimo fiduciario, procedure di selezione sicuramente più manipolabili rispetto a un bando pubblico.”

Nell’interrogazione al Ministro depositata dal deputato M5S, si chiede di spiegare quali  motivazioni abbiano indotto la Fondazione ad usufruire dei finanziamenti pubblici per il noleggio di attrezzature e impianti piuttosto che per il loro acquisto. e si chiede inoltre di accertare l’effettiva trasparenza delle selezioni per l’affidamento della fornitura a noleggio di materiali e attrezzature al fine di escludere qualsiasi rapporto clientelare che potrebbe essersi stabilito tra la Fondazione e la ditta o le ditte appaltatrici.

“Continueremo ad indagare a fondo sulla vicenda a tutti i livelli, anche alla luce delle ultime notizie – concludono Brescia e Bozzetti – il timore che non si tratti di un caso isolato è purtroppo molto forte”.