Il Movimento 5 Stelle, in relazione allo scandalo telecardiologia che sta avvolgendo la Puglia, sporge una nuova denuncia. La questione torna in Procura, dunque. Oggi tramite Posta Elettronica Certificata, domani de visu con la consigliera pentastellata Antonella Laricchia. Questa volta nel mirino dei grillini è finita l’azione amministrativa regionale, i presunti mancati controlli e la mancata vigilanza.

«La Sanità “dovrebbe” tutelare la salute, confortare i malati e alleviare le sofferenze. Se questi fossero i principi guida di tutti gli Amministratori, Direttori Generali e Direttori di Area, in tutta la Sanità avremmo pianificazione, efficienza ed eccellenza. Purtroppo – scrive Laricchia in un post su Facebook – in Puglia spesso non è stato e non è così. Per la telecardiologia, dopo le notizie e intercettazioni diffuse a mezzo stampa, non si è mossa una foglia. E quel che è peggio, non ha mosso una foglia il Presidente della nostra Regione, Emiliano, dal quale aspettiamo ancora delle risposte alle nostre interrogazioni. Il ‪‎Movimento 5 Stelle ha raccolto il grido di allarme del 118, dei pazienti, degli infermieri. Il Presidente si è fatto bastare le riunioni attorno ai tavoli eleganti».

«Il Movimento 5 Stelle, che ai protagonisti di queste vicende, come giustamente deve essere, non deve assolutamente nulla, ha scelto di non fermarsi alle interrogazioni, alle visite ispettive, ai comunicati stampa e alle denunce sul nuovo servizio – continua la consigliera regionale – oggi abbiamo presentato una nuova denuncia, questa volta sull’azione amministrativa regionale, sui presunti mancati controlli e mancata vigilanza».

Telecardiologia ma non solo. «Tutto ciò è sconcertante – chiude Laricchia – analogamente a quanto accade per la reumatologia. Tempo fa è stata creata una rete per ottimizzare l’offerta e abbattere la spesa farmaceutica. Questa rete pare aver subito ancora una volta delle scelte legate a principi che nulla hanno a che fare con la tutela della salute pubblica. Così, ad esempio, l’unico Pediatra Reumatologo della ‎Regione Puglia è fuori da questa rete e solo in Puglia i Master in questo settore sono stati equiparati a un Corso di Formazione. Con un’interrogazione, costringeremo ancora una volta l’Assessore alla Sanità, che è anche Presidente della Regione, a darci delle risposte».