Promesse, ritardi, rinvii, mancati accordi, resistenze. La storia della “Casa della Salute” di Casamassima ha inondato di inchiostro i giornali, diventando anche un caso nazionale. All’interno dovrebbero essere ospitati pedriatri e medici di medicina generale, diventando un polo sanitario all’avanguardia. I lavori di ristrutturazione delle vecchia struttura sono costati 3 milioni di euro e sono stati ultimati alla fine del 2011, ma della struttura vengono impiegate solo poche stanze, soprattutto al piano inferiore. Una gigatesca palazzina a forma di U su due piani, in cui al primo si trova solo il Consultorio familiare. Il passaggio nei corridoi per raggiungere le zone abbandonate dell’edificio è interdetto da file di sedie e grossi armadi. Un ostacolo tutt’altro che insormontabile.

Al lavoro ci sono tre operatrici senza alcuna vigilanze, abbandonate, con la possibilità che chiunque, a qualunque ora, possa introdursi. Per la prima volta siamo riusciti a entrare nella Casa della Salute, come potrebbero fare malintenzionati, vandali o semplicemente persone in cerca di un riparo. Vi facciamo vedere in che condizioni versa la struttura. La Casa della salute, infatti, ora “Casa dello spreco”, è ultimata. Ci sono gli ambulatori, i telefoni e molti arredi. I termosifoni sono accesi ovunque, così come la luce in alcune stanze disabitate. C’è l’acqua e tutti i servizi igienici sono nuovi di zecca e perfettamente a norma. Persino gli estintori sono manutenuti correttamente.

Tutti i protaginisti di questo ennesimo sperpero di denaro pubblico si rimbalzano responsabilità e colpe. Si è stati almeno un paio di volte sul punto di inaugurare. Per tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto la politica e le istituzioni, a gennaio del 2014 è nato un comitato cittadino, che ha avviato una petizione con la raccolta di più di duemila firme. Ci sono state due assemblee pubbliche, annunci di apertura e smentite repentine, fino al maggio scorso, quando Elena Gentile, ex assessore alla Salute della Regione Puglia, in piena campagna elettorale per le europee, si era impegnata a tornare il mese dopo per discutere la questione in un incontro pubblico, che non c’è mai stato.

La situazione è molto complessa. Oggi il Comune è commissariato e senza una guida politica; una parte di medici di famiglia continua a opporsi al trasferimento nella struttura, non consentndo il raggiungimento del numero minimo previsto dalla legge per l’apertura del poliambulatorio. Il comitato cittadino ha interessato della questione direttamente l’uscente assessore regionale alla Salute, Donato Pentassuglia, al quale rivolge un appello: «Assessore – dice Antonio Busto, referente del comitato cittadino – venga personalmente a Casamassima in modo da rendersi conto di che gioiellino è la struttura. I cittadini non meritano questo spreco, ma servici efficienti e puntuali. Servizi che la Casa della Salute può certamente garantire».

Il rischio adesso è quello che i locali possano essere destinati ad altri usi o, peggio ancora – in assenza di un’adeguata vigilanza – che possano essere danneggiati e depredati.