Ispettori e funzionari del Ministero del Lavoro hanno ascoltato alcuni dipendenti di Telenorba e pare non abbiano ancora finito. Una chiacchierata in cui è stato precisato a tutti che la falsa testimonianza è un reato penale. Questa mattina si è materializzata una commissione inviata dal Ministero per verificare la correttezza delle procedure che hanno portato Telenorba a usufruire di 29 mesi di cassa integrazione, prima di licenziare 43 dipendenti nei giorni scorsi. A scatenare l’accertamento, che potrebbe mettere in discussione l’intera procedura e i piani industriali che si sono succeduti nei mesi,  sarebbe stata una segnalazione anonima. Probabilmente uno dei tanti dipendenti che ritiene di essere stato penalizzato nella graduatoria degli esuberi. Qualcuno, infatti, ha fatto sapere di aver visto sparire dalla propria posizione anni di servizio, figli a carico e mansioni.

Un via vai meravigliato nella sala al terzo piano della sede centrale di Telenorba in via Pantaleo, a Conversano. Ciò che ha lasciato a bocca aperta dipendenti e vertici dell’azienda è stato soprattutto l’interesse da parte del ministero nei confronti delle circostanze che hanno portato, nel corso degli anni, alcune aziende controllate dal Gruppo editoriale a essere assorbite da Telenorba Spa. Adesso che i riflettori sono stati accesi, non è escluso possano essere illuminate anche le zone d’ombra emerse durante gli ultimi tre anni.