“Puoi essere bella quanto vuoi, ma se non sai cucinare la brasciola barese non vali niente”. Che sia detto benevolmente dalla nonna alla nipote che cresce o dallo spasimante respinto alla ragazza restia, la saggezza popolare non mente. Ecco perché tutte le massaie di Barivecchia potrebbero dare lezione ai rinomati cuochi di MasterChef.

A chi non ha avuto la fortuna di nascere in Puglia, o per chi proprio si applica ma non riesce, proponiamo una dimostrazione pratica tenuta da Pino De Palo, Gran Priore della Somma Confraternita della Basciola Barese, associazione nata per “promuovere e divulgare nel mondo il culto della Brasciola Barese” come scritto nello statuto di ben 16 pagine, depositato dal notaio il 6 dicembre, il giorno di San Nicola.

Gli scettici sappiano che si tratta di un’associazione serissima, capace di portate il culto della brasciola anche in Portogallo o in Nuova Zelanda. «Ogni volta piantiamo uno zippetto sulla nostra cartina, là dove l’abbiamo preparata secondo la ricetta originale – ci ha detto Pino- l’abbiamo cucinata anche in Valle d’Aosta a duemila metri di altezza».

Buona visione e soprattutto buon appetito.