Non per fare i disfattisti, ma il lavoro in Puglia è nel baratro: una crisi lunga più di cinque anni ha completamente ridisegnato la situazione del mercato occupazionale. È quanto evince dall’analisi condotta da Uil, sulla base di dati Istat, sull’andamento dei posti di lavoro nella Regione dal 2008, ultimo anno pre-crisi fino al 2013. Un’analisi che percorre trasversalmente la realtà lavorativa e la disoccupazione, prendendo in esame occupati e disoccupati, ma anche cassintegrati e giovani inoccupati.

Il numero di disoccupati, negli ultimi anni di crisi, in continua crescita è passato in Puglia dalle 169mila unità del 2008 alle 286 mila dello scorso anno, un incremento del 69,2%. La provincia più colpita è proprio il capoluogo, con un incremento di disoccupazione del 100% (da 62 mila a 124 mila nei cinque anni analizzati). Quella che sta meglio è la provincia di Taranto dove comunque l’incremento di disoccupazione è del 47%, una medaglia di stagno, bagnata nell’oro.

Non occorre neppure dirlo, l’area del mercato più colpita è quella dei giovani. Tra i 15 e i 29 anni, il tasso di disoccupazione negli anni di crisi è raddoppiato, passando dal 15,3% al 29,6%.

La situazione non è incoraggiante e se i rapporti di lavoro attivati nel quinquennio analizzato non arrivano a centomila, quelli cessati supera il milione.