Nonostante le recenti rassicurazioni, l’ospedale “Santa Maria” di Putignano rischia la chiusura. A tale eventualità si oppone Tonio Coladonato, che in una lettera aperta indirizzata all’assessore regionale al Welfare Elena Gentile chiede il rispetto delle promesse.
Di seguito la missiva inviataci da Coladonato e scritta alle 4,20 del mattino dello scorso 11 aprile, durante una notte insonne da lui trascorsa presso il reparto di Medicina dell’ospedale di Putignano.

Gentilissima assessore Elena Gentile,
La ringraziamo della Sua visita nel nosocomio di Putignano, issato nel 1959 e fiore all’occhiello fino a qualche anno fa. Adesso è allo “smantellamento” dei reparti e si prospetta la chiusura di alcune unità operative o dell’intera struttura.

Lei assessore, ci ha assicurato portando la mano sul cuore, che il Santa Maria di Putignano resterà in piedi, pur con le stampelle, ma eretto. Noi lo speriamo veramente e vogliamo credere alle Sue parole, vogliamo credere anche che la Sua visita non sia stata dettata dalla campagna elettorale che La vede impegnata e candidata alle Europee. Auspichiamo che sia venuta per fermare realmente questa “emorragia” e non per portare alla morte un nosocomio di 55 anni, ben portati vista la ristrutturazione e l’ampliamento, che nel Sud-est Barese ha dato valore al territorio.

Forse Lei non sa assessore, quante persone di Locorotondo, Castellana, Noci, Alberobello, Conversano, Sammichele, Turi, Gioia del Colle e Putignano sono nati nella città conosciuta in Italia per il Carnevale, l’artigianato degli abiti da sposa e da bambino, la gastronomia e l’ospitalità.

Quando un anziano si sente male, chiede di essere portato all’ospedale di Putignano, quando di notte c’è qualsiasi emergenza, l’ospedale di Putignano è come un porto di mare, che assicura per quanto possibile l’attracco sicuro, perché c’è un grande faro che indica la sicurezza di essere aiutato e soccorso.

Il Santa Maria di Putignano in tutti questi anni, anche in ristrettezze economiche, grazie alla buona posizione geografica e alla professionalità di medici e infermieri ha salvato tante vite umane, arrivate al pronto soccorso per incidenti stradali, infarti patologie gravi e incidenti sul lavoro, per esempio.

Chiudendo questo presidio o depotenziandolo, Lei assessore spegnerà quel faro e per tante famiglie sarà un calvario girovagare in cerca di un posto o di una speranza di vita che a volte si smorzerà durante il trasferimento in ambulanza o nell’immediatezza del ricovero a decine e decine di chilometri da Putignano.

Ascolti questo appello che Le viene fatto da circa 250mila cittadini del Sud-est Barese, oltre a quelli che soggiornano nei mesi estivi nel nostro territorio. Non faccia di Putignano una stazione dove sarà soppressa la fermata, tenga accesa la luce del semaforo rosso e faccia sì che questa stazione della salute sia pronta sempre 24 ore su 24 a ospedalizzare e tendere la mano per chi chiede di essere aiutato.

Lei sa, dottoressa Gentile quali sono i reparti che non deve trasferire o chiudere e che anzi deve potenziare: Pronto Soccorso, Cardiologia, Ortopedia, Chirurgia, Medicina, Geriatria, Ginecologia, Nefrologia e laboratorio analisi. Per questo, ancora una volta 250mila cittadini si raccomandano a Lei e sperano nelle Sue promesse non “elettorali”. Per la salute dei cittadini non ci devono essere camici politici, ma professionalità e competenza oltre alla sicurezza e padronanza del territorio.

Grazie,
Tonio Coladonato