I dipendenti in esubero di Telenorba tirano un sospiro di sollievo. La burrasca è alle spalle, almeno a giudicare dalle ultime notizie che arrivano da Conversano. Secondo alcune indiscrezioni, venerdì prossimo ripartirebbe “Il Graffio”, la trasmissione di approfondimento giornalistico. Pare debba andare in onda ogni martedì e venerdì in prima serata su Telenorba 7 e in replica gli stessi giorni su TgNorba 24 alle 23.30. La conduzione sarebbe affidata al collega Maurizio Angelillo. Fosse vero, a lui e a tutta la redazione facciamo i nostri auguri, sperando che la nuova stagione possa essere esaltante e duratura.

Nonostante tutto, però, secondo le malelingue non è tutto oro ciò che luccica. In tanti sono pronti a scommettere il proprio precario posto di lavoro a tempo indeterminato sul nuovo piano di licenziamenti collettivi. Sarebbe questione di giorni. I numeri non sono più quelli di qualche settimana fa, perché qualcuno ha fatto la scelta di abbandonare la nave con qualche soldo di risarcimento, prima di vederla affondare.

Se così fosse, prenderebbe piede la strategia illustrataci recentemente da fonti molto attendibili e confermataci in parte dal dirigente del ministero del Lavoro che si sta occupando della cassa integrazione in deroga. In sostanza, Telenorba avrebbe ritirato i licenziamenti per ottenere la proroga fino a giugno della cassa integrazione che, in alternativa, non sarebbe stata concessa, costringendo il gruppo editoriale a sobbarcarsi i costi elevati che comporta una simile decisione. Questo consentirebbe al Gruppo Norba di poter spedire le nuove raccomandate di licenziamento, rispettando i 75 giorni di preavviso previsti dalla legge. Escamotage a norma, come ci aveva ribadito in una mail lo stesso dirigente del ministero.

Il vecchio piano industriale – quello con i 73 esuberi, lo ricordiamo – prevedeva una sostanziale riduzione del settore giornalistico, con il licenziamento di 46 su 96 unità, tra giornalisti, cameraman e tecnici. Difficilmente si potrebbe pensare di mettere in piedi una trasmissione come “Il Graffio” senza risorse umane ed economiche. L’inizio del programma apre uno spiraglio, che non convince del tutto i più scafati. Noi, fino a prova contraria, possiamo solo sperare che la tempesta sia passata e che Telenorba abbia realmente deciso di rinunciare al ridimensionamento del suo potenziale e della sua storia oltre che al licenziamento di decine e decine di dipendenti.