In tempi di campagna elettorale e di politici che cavalcano il tema del momento, continua la lotta di chi vuole mantenere un tetto e non finire per strada. E’ successo questa mattina nel quartiere San Pasquale  a Bari, dove l’Unione Inquilini, guidata dal segretario provinciale Annalinda Lupis, si è data nuovamente appuntamento per impedire l’esecutività di uno sfratto.

«Una battaglia che portiamo avanti ormai da quattro anni -ci dice la Lupis- ogni volta che si configura uno sfratto esecutivo ci diamo appuntamento per un picchettaggio ed impedire che una famiglia finisca per strada, costringendo così ad una mediazione. Una iniziativa, quella di oggi, che rientra nel più ampio profgetto nazionale chiamato Blocca lo sfratto».

Cosa è successo stamattina?
«E’ successo che all’arrivo dell’ufficiale giudiziario ci siamo messi di traverso costringendoli ad aprire una trattativa col sidacato, siamo riusciti ad ottenere una proroga di un mese circa. Ormai siamo costratti a fare da scudi umani, così poi ci troviamo denunciati, querelati etc. anche se, ad oggi, nessuna famiglia che si è rivolta al picchetto antisfratto è stata buttata fuori. Teniamo presente che a 25 famiglie baresi è stata proposta una soluzione alternativa a Taranto nel quartire Tamburi, da dove la gente scappa perché ogni mattina trova 5cm di polvere rossa sul balcone. E vogliono mandarci noi».

Erano presenti le forze dell’ordine stamattina?
«Non c’erano. La Polizia è sotto organico, per cui a meno che non ci sia la necessità, non vengono. Naturlamente se non si riesce ad arrivare ad una mediazione, allora vengono chiamati, sempre che non sia l’ufficiale giudiziario a chiamarli prima. Ormai il picchettaggio e la mediazione per il prolungamento dei tempi è l’unica soluzione che ci è rimasta».

In che senso?
«Esiste la Legge 124 del 2013 con cui i prefetti possono bloccare gli sfratti, cosa che sta avvenendo in tutta Italia inclusi i picocli centri; a dicembre sono stata in Prefettura per presentare un’istanza chiedendo le proroghe, ma il vecchio Prefetto di questa Legge non sapeva niente, gliel’ho dovuta ricordare io e questo è gravissimo. Sono tornata in Prefettura ieri, ma il nuovo Prefetto, Antonio Nunziante, le istanze presentate non le ha guardate proprio, per cui va bene che abbia convocato un tavolo con le parti, ma prima deve bloccare le procedure di sfratto attraverso al 124, perché nel frattempo le famiglie continuano a essere messe strada. Noi non ce l’abbiamo con i piccoli proprietari -continua la Lupis- ce l’abbiamo con chi posside 50/60 appartamenti e li tiene vuoti. Noi vogliamo il censimento degli appartamenti privati e pretendiamo anche la requsizione a questo punto, visto che case popolari non hanno intenzione di farne, a parte le 15 del San Paolo che non saranno mai completate. Tutte quelle case di cui ha parlato Emiliano nei giorni scorsi sappiamo che sono inesistenti, è solo propaganda elettorale».