La Fondazione Petruzzelli mente spudoratamente agli abbonati e agli appassionati pugliesi di opera lirica, continuando a pubblicizzare la prima, contestatissima, opera della stagione lasciata in eredità dal commissario Fuortes, come una coproduzione con il teatro lirico di Cagliari.  Nel comunicato inviato oggi dall’Ufficio stampa della Fondazione si legge: Venerdì 31 gennaio alle 20.30 sarà Elektra di Richard Strauss, per la regia di Gianni Amelio, ad aprire la Stagione d’Opera 2014 del Teatro Petruzzelli di Bari. Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli Jonathan Nott, maestro del Coro Franco SebastianiIl nuovo allestimento è frutto di una coproduzione con la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari.

Non contenti, esattamente come avevamo già fatto qualche settimana fa, abbiamo chiamato il direttore di produzione del lirico sardo, Marco Maimeri, che ha categoricamente smentito la coproduzione a quattro giorni dal debutto. Perché esporsi in questo modo? Cosa c’è da nascondere? Il nuovo Consiglio di amministrazione è a conoscenza di questa menzogna? Il Petruzzelli è in grado di sopportare da solo tutte le spese della mastodontica Elektra? Da questo pomeriggio a Cagliari c’è un nuovo sovrintendente, Mauro Meli. Maimeri ha anche escluso che all’ultimo momento il sovrintendente possa decidere di coprodurre ufficialmente un’opera in cui il teatro isolano non è mai stato coinvolto. Tutto ciò significherebbe, per esempio, che per la realizzazione dei costumi e per tutto il resto non è stata fatta nessuna gara. È arrivato il momento di rendere chiari i conti e iniziare a bandire appalti non pilotati, per ridare credibilità alla Fondazione. Un’azione di responsabilità, un intervento del Collegio dei revisori dei conti potrebbe chiarire come stanno esattamente le cose.

Non escludiamo che da Cagliari possa arrivare presto una presa di posizione forte in merito alla vicenda In ogni caso una figuraccia senza precedenti. Intanto continuano le prove e i nervi sono sempre più tesi. Sabato pomeriggio il regista Gianni Amelio (non uno qualunque) e il direttore d’orchestra Jonathan Nott (neppure lui uno sprovveduto), hanno avuto un battibecco. Le urla risuonavano in tutto il teatro. Amelio, stando a quanto racconta chi l0 ha ascoltato, prima di lasciare le prove con un diavolo per capello avrebbe detto: «Qui non funziona niente». Lo ha detto in francese. La conferma di ciò che diciamo da un anno. Il regista è stato lasciato solo, non c’era un rappresentante del teatro a sovrintendere le prove, nemmeno un traduttore in considerazione del cast internazionale e del fatto che l’opera viene cantata in tedesco. Abbiamo provato a sentire la versione dei fatti di Eleonora Pacetti, ma la casting manager voluta dal commissario e ora a rischio, non ha risposto alle nostre tante telefonate e messaggi. Il giorno dopo il diverbio c’era lei a sovrintendere la prove.

Il fatto che i nervi siano più tesi di una corda di violino è evidente anche dalla mancata convocazione della tradizionale conferenza stampa di presentazione dell’opera. Finora è sempre stata fatta, ma evidentemente questa volta non basterebbero le bugie dette fino a questo punto per nascondere le difficoltà e l’approssimazione che ha contraddistinto gli ultimi 22 mesi di gestione del Petruzzelli.