Telenorba mette in cassa integrazione cinquanta dipendenti, sfrutta fino al midollo i circa 150 rimasti, ma continua a fare come gli pare, senza rispettare i lavoratori e gli accordi sindacali. Di seguito riportiamo il comunicato apparso il primo novembre sulla pagina della squadra di calcio del Lecce. L’Accordo siglato tra il Gruppo Norba e i giallorossi salentini ha scatenato le ire di chi aspetta da marzo scorso i soldi della cassa integrazione.

L’U.S. Lecce e’ lieta di comunicare la nascita della partnership con il Gruppo Norba per seguire insieme il cammino della squadra giallorossa. I tifosi del Lecce potranno seguire in diretta l’andamento delle gare casalinghe e le trasferte che disputerà la formazione del tecnico Franco Lerda. Ogni domenica, a partire dal  3 novembre,  dalle 14.30 alle 17.00, l’appuntamento e’ con “Telenorba Punto Calcio”, su TGNORBA 24 (canale 180 del digitale terrestre e 510 della piattaforma Sky) e TN8. Nel corso della trasmissione, Silvia Famularo interverrà in  diretta, con aggiornamenti e commenti dal  campo. Al termine della partita, sarà possibile ascoltare in diretta la viva voce dei protagonisti dalla sala stampa dello stadio “Via del Mare”. A partire da lunedì 11 novembre  andrà in onda l’approfondimento calcistico “Terzo Tempo Sera”, condotto dagli studi di Bari da Claudia Carbonara dalle 21.00 e dalle 21.30 da Silvia Famularo dagli studi di Lecce. La trasmissione, alla quale  parteciperanno dirigenti, staff tecnico e calciatori della società giallorossa ed altri ospiti in studio, andrà in onda su TGNORBA 24, visibile sul canale 180 del digitale terrestre ed in tutta Italia sul canale 510 della piattaforma Sky, permettendo, così, a tutti i salentini fuori sede di seguire le sorti del Lecce.

Sia chiaro, non abbiamo niente contro i colleghi giornalisti coinvolti nella eccezionale iniziativa, che porterà il mondo intero a interessarsi delle sorti calcistiche dei giallorossi, ma ci chiediamo: se hai messo in cassa integrazione un dipendente per l’“assenza di tematiche e ambiti lavorativi sportivi da trattare con una certa rilevanza”, perché affidi servizi, dirette, interviste a qualcun altro? Strafottenza? Distrazione? Una punizione nei confronti del dipendente? Qualunque siano le motivazioni i conti a Conversano non tornano mai, in barba a qualunque legge, regola, acordo sindacale e contratto nazionale.

Saputa la notizia, l’Assostampa della Puglia è passata al contrattacco. Siamo riusciti a entrare in possesso della lettera inviata all’azienda da Cosimo Carulli, il dipendente in cassa integrazione coinvolto nella vicenda. La pubblichiamo integralmente per non lasciare spazio alle  interpretazioni. Probabilmente Cosimo Carulli (che non conosciamo personalmente) avrebbe preferito restasse segreta, ma ci sembra sintomatica di un grave atteggiamento, che andrebbe sanzionato nel caso l’azienda non faccia un deciso dietrofront. Il collega scippato del lavoro ha scrito all’editore Luca Montrone; al responsabile del personale, Lorenzo Laera e al direttore responsabile Vincenzo Magistà:

Con la presente Vi ricordo che avete sottoscritto ripetuti accordi, a più livelli istituzionali, con cui sono stato posto in cassa integrazione, accordi vincolati per quanto riguarda la mia figura lavorativa non solo all’inutilizzo della mia professionalità per “assenza di tematiche e ambiti lavorativi sportivi da trattare con una certa rilevanza”, ma anche e soprattutto essi stessi vincolati alla cessazione di questa condizione di inutilizzo nel momento in cui si sarebbero ripresentate esigenze produttive e lavorative nel settore sportivo. L’accordo da voi sottoscritto con l’U.S. Lecce (per cui mi felicito) è un palese, evidente, lampante ottimo cambio di strategia, dal Vostro presunto progressivo “disinteresse” nei confronti della materia sportiva a un improvviso enorme, grande interesse per la stessa, per cui “sono mutate le esigenze produttive” come avete avuto il modo di scrivere nelle condizioni inerenti il mio eventuale reintegro. Per questo, questa volta ufficialmente Vi diffido dal voler proseguire per il futuro ogni produzione sportiva così palesemente e manifestatamente inerente il mio ambito operativo senza il mio coinvolgimento, come impostoVi dagli accordi sottoscritti alla Regione Puglia ed al Ministero del Lavoro, accordi che Vi hanno garantito di attingere ai fondi nazionali per la Cassa Integrazione, sottratti ad altri eventuali beneficiari su scala nazionale in virtù della congruità delle Vostre domande. In caso di assenza di “gradimento” da parte Vostra per la mia professionalità per le mansioni suddette Vi invito quantomeno a restituirmi in azienda professionalità, decoro e rispettabilità in qualunque altra mansione della redazione, utilizzandomi comunque nella mutata strategia informativa che vi vede così palesemente coinvolti nel settore sportivo o redazionale genericamente. In assenza di un Vostro riscontro positivo anche per le vie brevi alla presente, che viste le circostanze temporali di estrema urgenza Vi anticipo in e-mail (seguirà raccomandata), sono a preannunciarVi purtroppo che dovrà essere dato seguito in moto ufficiale a tutti gli esposti-denuncia e alle iniziative del caso presso il Ministero, la Regione Puglia e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce a che Vi siano revocati e d’urgenza finanziamenti nazionali e regionali e appartenenti alla comunità italiana e pugliese tutta, nella ipotesi non peregrina che ogni accordo sia stato disatteso. In attesa di ricevere Vostre notizie e che venga convocato ad un qualunque incontro per preannunciarmi qualunque soluzione a cui sono aperto, vi invio Cordiali Saluti.

La crisi c’è, ma il Gruppo Norba continua a essere l’emittente pugliese a cui la politica elargisce i contributi più cospicui. E allora, a meno che i colleghi non lavorino gratis, vuol dire che il Gruppo Norba i soldi per gli stipendi dei lavoratori ce li ha e che la cassa integrazione è solo un altro modo per risparmiare sulla pelle dei propri dipendenti. Se così fosse sarebbe giusto destinare gli ammortizzatori sociali a chi davvero si comporta come un’azienda che sta attraversando un periodo di crisi e non percepisce fondi pubblici.

Nell’ultima partita del Lecce, niente collegamenti. Ufficialmente per problemi di natura tecnica, ufficiosamente perché il reddivivo Comitato di redazione ha alzato la voce, chiedendo un incontro urgente con il direttore. Aspettiamo di sapere come andrà a finire quest’altra vicenda della lunga querelle Telenorba, con la speranza che la politica e i politici, sempre pronti a sovvenzionare progetti, trasmissioni, campagne pubblicitarie e la vita stessa del Gruppo, siano altrettanto pronti a chiudere i rubinetti nel caso continuino a non essere rispettati gli accordi e a essere calpestati i diritti dei lavoratori.