A pochi passi dall’istituto Marconi di Bari aprirà una sala slot, uno di quei locali pieno di macchinette scintillanti che promettono copiose vincite in denaro, troppo spesso legate a fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e usura. Entro fine ottobre o forse ancora prima, perché a quanto pare i lavori procedono a tamburo battente. Questa cosa alle famiglie del quartiere e ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola proprio non piace, tanto da aver avviato una raccolta firme che intendono presentare al Sindaco e al Prefetto di Bari.  La difficoltà dell’azione intrapresa sta nel fatto che le autorità, qualora risulti tutto in regola, pare non possano negare le autorizzazioni per impedirne l’apertura.

Abbiamo sentito una mamma coinvolta in prima linea nella raccolta firme che ci ha raccontato come stanno le cose:

«La normativa vigente parla solo di generiche vicinanze senza dare indicazioni precise circa la distanza minima da rispettare, questo porta le autorità a concedere facilmente le autorizzazioni. Ecco perché chiediamo una modifica al regolamento comunale che sia più stringente. In un solo giorno abbiamo raccolto ben 220 sottoscrizioni grazie all’aiuto di cittadeibimbi.it che ci ha permesso di parlare con molti genitori, non solo della nostra zona; in tanti ci hanno detto di non poterne più. Nel giro di pochi metri abbiamo già due sale scommesse. Questo quartiere – ha proseguito – è molto attraente dal punto di vista paesaggistico, circondata dal mare, e lo sta diventando per questo sempre di più dal punto di vista imprenditoriale. Di contro la vita sociale del quartiere vive una situazione di assoluto disagio, soprattutto per le famiglie meno abbienti: non esiste una farmacia, il presidio sanitario del CTO praticamente funziona solo come laboratorio analisi, l’unico medico sta chiudendo il proprio studio. La stessa scuola Marconi, che ha una importanza storica dato che qui è avvenuto il primo collegamento radio grazie a Guglielmo Marconi, è a rischio chiusura perché le nuove iscrizioni sono in calo per paura dei fenomeni di micro-criminalità. Il Comune potrebbe essere presente con altre iniziative, invece si preferisce sempre mettere al centro il profitto anzi che l’individuo».

Pochi giorni fa in Consiglio Comunale è passato un emendamento proposto dall’IDV per agevolare i locali che si privano delle famigerate macchinette con una riduzione della Tares, la ex tassa sui rifiuti solidi urbani.

L’obiettivo della raccolta è arrivare a mille firme entro lunedì, per dare una dimostrazione di quanto la cosa sia sentita dai cittadini. Il quartiere chiede solo di non essere abbandonato e di proteggere i propri figli.