Qualche giorno fa avevamo raccontato la storia dei vigilantes del Petruzzelli, che a causa di una dimenticanza delle Fondazione, rischiano di perdere il lavoro. Nello stilare il nuovo bando,  la Fondazione aveva omesso di inserire la clausola di salvaguardia dell’impiego, ovvero l’obbligo dell’aggiudicatario di assumere il personale attualmente impiegato. Clausola, ci teniamo a sottolineare, di routine in casi come questo. Ma la Fondazione non l’ha messa.

Il 5 agosto la URBE di Roma, vincitrice dell’appalto, ha incontrato il sindacato dei lavoratori, per sapere come è andata abbiamo sentito Antonio Miccoli, presente per conto della Filcam Cgil:

«Abbiamo presentato una proposta secca di assorbimento del personale, trattandosi di un bando la società deve valutare l’inquadramento del personale, i livelli retributivi e fare i suoi conti. La situazione è in fase di aggiornamento, nel senso che la URBE ha chiesto tre giorni di tempo per verificare la posizione dei lavoratori, di cui ha chiesto i nominativi, pur precisando che non è tenuta ad assumere nessuno, mancando la clausola di salvaguardia dal bando. Sperando che vada tutto bene -ha proseguito Miccoli- faremo un passaggio successivo con la Fondazione, per chiedere chiarimenti e capire come intende muoversi per il futuro, il bando è per due anni, vogliamo essere sicuri di non ritrovarci nella stessa situazioni più avanti».

Continueremo a seguire la vicenda, quindi, una domanda però nasce spontanea: se, come dice il sindacato, la clausola è obbligatoria per Legge, e qualcuna delle società partecipanti alla gara volesse sollevare delle eccezioni, che succederebbe qualora il bando venisse dichiarato nullo?