Alla vigilia del primo incontro del tavolo tecnico del 2 agosto, bisogna intervenire su decine di altre storture nell’ambito del 118. Dopo Paers, Oer, Alivol, nel mirino è finita anche l’Aver di Adelfia.

A parlare è “Luigi”, un nome di fantasia dietro il quale però si cela un vero soccorritore del 118, che ci racconta dell’A.V.E.R. di Adelfia, un’associazione a “gestione familiare” che si occupa della formazione del personale del 118, il cui operato però è a dir poco sospetto. Dopo un corso teorico, senza alcun tirocinio, i corsisti ricevono un attestato non a norma di legge, in quanto non firmato dal direttore della A.u.s.l.. Luigi sostiene che a tutt’oggi, sulle postazioni del 118 operino soccorritori impropriamente abilitati, con attestati dell’A.v.e.r. come di altre associazioni che operano in maniera simile, con il sostanziale beneplacito dei vertici dell’organizzazione.

Contattato al telefono, il presidente dell’Aver ha nicchiato sulle accuse del nostro informatore, rifiutando un confronto diretto e negando di essere al corrente dell’infondatezza dei titoli rilasciati dalla propria associazione