«Non serve a niente. Non serve a un c…o», erano le parole del presidente di una delle numerose associazioni di volontariato, che lavorano in tandem con l’Asl Bari per la gestione dei servizi di pronto soccorso. Il pomo della discordia è l’uso, previsto dagli accordi tra Asl e associazioni, di defibrillatori a 12 derivazioni che consentono una misurazione più precisa delle funzionalità cardiache del paziente.

Al secco «non serve a un c…o» risponde il segretario del Sindacato Medici Italiani Puglia, Anna Lampugnani. «Ovviamente non sono la stessa cosa», sono le parole del segretario sull’equivalenza dei defibrillatori a 12 derivazioni con apparecchiature di più vecchia concezione. Infine, la Lampugnani ricorda come attualmente la legge e le convenzioni obblighino a dotarsi dei nuovi defibrillatori, e che dunque in questo caso «si segue la legge».

18 giugno 2013

Giorgio Scapparone Suma

Servizio video e montaggio di Antonio Loconte: