Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, sottolinea come “sebbene in Puglia si applichino spesso valori minimi, spesso al di sotto delle medie nazionali, come nel caso dell’Imu o dell’addizionale Irpef, restano pur sempre imposte che gravano pesantemente sulle economie familiari pugliesi, già falcidiate da una crisi che sta colpendo con pericolosa costanza il mercato occupazionale. Per tacere dei tanti pensionati, costretti a sopravvivere in un costante stato di privazioni e del cospicuo numero di cittadini ormai senza alcun reddito su cui contare. Del resto, il tasso regionale di povertà, in continuo e pericoloso aumento, è fin troppo eloquente in tal senso. Ecco perché destinare parte di quanto incassato dalla tassazione locale in favore di un ventaglio di servizi che rafforzino lo stato sociale sul territorio, specie per le classi sociali più in difficoltà, più ampio, efficiente e puntuale, è a dir poco un atto dovuto, per evitare che il dramma si tramuti velocemente in tragedia. Inoltre, sarebbe opportuno, attraverso i fondi comunitari, ricercare soluzioni adeguate per il diritto di cittadinanza per le fasce più deboli, così come previsto dall’UE”.

Comunicato Ufficio stampa Uil Puglia