“Si parla di bilancio 2012 – continua Pugliese – e, ovviamente, riecco puntuali nuovi balzelli che si aggiungeranno all’addizionale Irpef (0,5%), ai rincari sui carburanti di 2,58 centesimi a litro e ai ticket sanitari. Eppure chi dovrebbe fornire un esempio integerrimo ai tartassati cittadini, dimostra di non avere alcuna intenzione di fare sacrifici o di rinunciare ai tanti privilegi di cui gode. Dei tanto annunciati tagli ai vitalizi – attacca ancora il Segretario Generale UIL – v’è traccia solo sugli articoli dei giornali, ma al momento di legiferare si parla sempre al futuro e al condizionale. Più facile è mettere le mani per l’ennesima volta nelle tasche dei pugliesi, ridotti ormai al limite della sopportazione da tante manovre lacrime e sangue, a cui si aggiungerà quella da 20 miliardi prevista per la prossima settimana dal neo premier Monti. Bene farebbero, i politici della nostra regione, a seguire l’esempio dei colleghi parlamentari, che già dal priossimo anno, ovvero tra un mese esatto, faranno i conti con le pensioni contributive. Certo, un passetto da formica per chi ha goduto di immensi vantaggi durante anni, ma un passo da gigante se paragonato con i consiglieri regionali pugliesi, per i quali la riduzione a 50 resta ancora un sogno di mezza estate e le decurtazioni sui ricchi vitalizi solo una nobile intenzione”.

“In Puglia – spiega Pugliese – il vitalizio parte dal 40% sull’indennità e può arrivare fino al 90%  per chi ha completato tre mandati, per una spesa di 11 milioni e 500.000 euro solo in vitalizi, pari a 178 assegni tra i 4.000 e 10.000 euro circa. Inoltre, considerato che il costo medio procapite dei 70 consiglieri è di 230 mila euro lordi all’anno, 20 consiglieri in meno significherebbero un risparmio di 4,6 milioni all’anno, 23 milioni sull’intera legislatura. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, la riduzione a 50 dei Consiglieri Regionali e a 10 degli Assessori in Giunta (solo due dei quali di nomina esterna) comporterebbe un risparmio complessivo di 34 milioni di euro (che potrebbero diventare 36 in caso di rinuncia agli assessori esterni) nell’arco dell’intera legislatura. Somme enormi che fanno comprendere come la riduzione dei costi della politica in Puglia sia un atto non solo di carattere etico, ma economicamente dovuto a una regione che sta vendendo crescere senza soste la percentuale di poveri nella popolazione”.

Pugliese è critico anche con il piano regionale per l’assunzione, a tempo determinato, di 155 lavoratori in due mesi. “Nulla è stato concordato con le organizzazioni sindacali, nonostante riunioni di cabine di regia farsa che non hanno prodotto alcun risultato plausibile. In tal modo si continua ad alimentare un sistema di precariato che col tempo si rivelerà una pesante e insopportabile zavorra per i contribuenti pugliesi”.

(Dal comunicato dell’ufficio Stampa UIL)