Secondo il primo cittadino barese, infatti, la ditta Pizzarotti che si aggiudicò nel 2003 una ricerca di mercato per individuare la zona dove sarebbe potuto sorgere il nuovo polo giudiziario, grazie alla sentenza del Consiglio di Stato è riuscita a ottenere «l’aggiudicazione di un’opera pubblica e di un contratto di affitto e global service per decine e decine milioni di euro, senza l’indizione di una gara pubblica europea e, dunque, in violazione delle più elementari regole della concorrenza».

Il 3 agosto l’Unione ha “formalmente” comunicato che il ricorso diventerà “un caso”, oggetto dell’attenzione della Commissione. Una decisione che secondo il sindaco Emiliano restituisce «fiducia nella giustizia e nelle istituzioni»: ora saranno le istituzioni europee, attraverso l’EU Pilot, progetto che ha lo scopo di fornire risposte e soluzioni per l’attuazione del Diritto comunitario, ad agire.

Saranno esaminate le richieste del Comune di Bari per accertare l’esistenza dei presupposti di una procedura d’infrazione delle regole comunitarie per la concorrenza nei confronti dello Stato Italiano.

«In ogni caso – ha sottolineato il sindaco Michele Emiliano – sono orgoglioso che la Città di Bari abbia sin qui lottato senza paura nei confronti di gruppi di pressione potentissimi che dispongono di mezzi e di risorse senza limite. La nostra resistenza a tutela del principio della legalità continuerà senza esitazioni».

 

Angelo Fischetti