Dopo l’abbuffata di vittorie e trionfi Donda ha dovuto affrontare un periodo difficile nell’estate del 2009 a causa di un delicato intervento che ha interessato entrambe le ginocchia, operazione necessaria per risolvere l’infiammazione al tendine rotuleo che gli creava incostanza atletica.

L’approdo del nuovo tecnico Giampiero Ventura, gli fu fatale. Dopo una prima esclusione dalla rosa, Donda dovette capire la totale mancanza di fiducia da parte del neo tecnico torinese, che lo giudicò non idoneo per reggeri i ritmi serrati della Serie A. La sua parentesi di Bari lunga tre stagioni raggiunse il capolinea nell’estate del 2010, quando Donda rescisse il contratto con il Bari per ritornare in Argentina.

Dopo l’esperienza del 2010-2011 nel Godoy Cruz, squadra del massimo campionato argentino con cui totalizzò 23 presenze ed otto reti, oggi ritroviamo Donda alla ribalta della cronaca sportiva internazionale per aver segnato una tripletta nella prima partita del campionato arabo. La sua nuova squadra è l’Al-Wasl con allenatore Diego Armando Maradona.

Per questo lo abbiamo raggiunto telefonicamente in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull’attuale stagione calcistica e i ricordi relativi all’esperienza nel capoluogo pugliese:

Cosa ricordi della tua esperienza di Bari?

“Mi ha lasciato molte cose, nella stagione 2008-2009 abbiamo vinto il campionato di Serie B grazie ad una squadra forte e abbiamo giocato quasi tutte le partite al massimo delle nostre potenzialità. L’ultimo anno però è stato difficile, mi sono sentito solo e nessuno della società e dello staff tecnico ha creduto minimamente in me dopo l’intervento ad entrambe le ginocchia. Visto il trattamento che ho ricevuto la decisione migliore è stata quella di andarmente o ho deciso per la risoluzione del contratto in maniera consensuale”.

Oggi come ti senti?

“Donda è un giocatore vivo, sto giocando club arabo dell’Al-Wasl allenato da Diego Armando Maradona e nella prima partita ufficiale ho realizzato la mia prima tripletta della carriera contro l’Al-Jazira. L’esperienza di Bari mi ha fatto cresciere e mi ha lasciato più forte e maturo per affrontare la mia nuova esperienza. Certo mi capita spesso di pensare alla poca fiducia che ha avuto nei miei confronti il presedente del Bari, Vincenzo Matarrese e oggi spero si sia pentito di non avermi aspettato nel momento del bisogno. Ritornerei a Bari per salutare gli amici e la gente che mi ha voluto sempre bene. Con alcuni di loro mi sento spesso su internet, Bari è stata una parte fondamentale della mia vita”.

Segui ancora il Bari, anche dopo la retrocessione in serie B della passata stagione?

“Io auguro il meglio al Bari, la città del mio cuore. Mi è dispiaciuta la retrocessione in serie B anche perchè in campo c’erano tanti miei compagni. Penso che nella vita come nel calcio nessuno ti regala nulla, quindi le sconfitte saranno state il frutto di qualcosa che non andava. L’importante è guardare avanti e cercare di risalire”.

I tuo progetti futuri?

“Ho un altro anno di contratto con l’Al-Wasl e alla prima partita di campionato ho fatto tre gol. Subito dopo le reti ho pensato a Matarrese e a come si sentiva nel vedermi segnare e giocar bene come tre anni fa, dopo non aver creduto in me. Chi non vive di calcio non capisce che nella vita di ogni atleta ci sono degli alti e dei bassi, avevo bisogno di un pò di pazienza da parte della società e dello staff medico. Ma oramai è andata, e sono contento così”.

Com’è Maradona come allenatore?

“Maradona è uno di noi, come cantavano i suoi tifosi del Napoli. E’ una persona semplice ed è un grande motivatore. È un professionista e  spero di far fruttare al meglio la fiducia che ripone in me. I suoi metodi di allenamento sono semplici a stretto contatto con noi, sempre alla ricerca del dialogo e dell’aiuto. Certo ammetto che il calcio italiano rispetto a quello arabo è totalmente diverso, ma io mi ci trovo molto bene”.

Daniele Leuzzi